#LMF23 / 1. NON C'È 2 SENZA 3

🍽️ 19:30 aperitivo di benvenuto in Piazza San Francesco

🎶 21:00 concerto in Piazza San Francesco (in Chiesa in caso di pioggia)

PROGRAMMA

J.S. Bach (1685 - 1750) - 15 Invenzioni a due voci BWV 772 - 786 per violino e viola (15’)

Daniel Schnyder (*1961) - "Lettres Persanes" per violino e violoncello (10')

1. Zachi et Zelis
2. Roxanne et Rhedi
3. Mirza et Fatme

L.v. Beethoven (1770 - 1827) - Trio in mi bemolle maggiore op.3 (40’)

1. Allegro con brio
2. Andante (si bemolle maggiore)
3. Minuetto. Allegretto (mi bemolle maggiore)
4. Adagio (la bemolle maggiore)
5. Minuetto. Moderato
6. Allegro

Concerto senza pausa.

Fine circa 22:30

ARTISTI

Irene Abrigo, violino

Jürg Dähler, viola

Enrico Bronzi, violoncello

Il concerto di apertura vede gli artisti “veterani” del festival in pole position: il trio d’archi violino, viola e violoncello composto da Irene Abrigo Jürg Dähler e Enrico Bronzi. Non c'è due senza tre è un proverbio della cultura popolare italiana, che fa qui allusione alla terza edizione del nostro festival, ma anche alle formule di duo e di trio d'archi che ascolterete sta sera. 

Il concerto si apre con un duo violino viola di J.S. Bach: le invenzioni a due voci. Il termine "invenzione" era stato usato da alcuni autori italiani proprio per indicare opere di libera creazione, simili al capriccio. Si tratta qui di 15 brevi composizioni composti negli anni intorno al 1720, ordinate per tonalità (do, maggiore e minore, re, maggiore e minore, mi bem. maggiore, mi, maggiore e minore, fa, maggiore e minore, sol, maggiore e minore, la, maggiore e minore, si bemolle maggiore, si minore) e dedicate al figlio Wilhelm Friedemann a scopo didattico per acquisire consapevolezza compositiva. Tutto in famiglia!

Il secondo brano Lettres Persianes di Daniel Schnyder, compositore svizzero vivente, si ispira al famoso omonimo epistolario di Montesquieu nel quale l’autore descrive le differenze e similitudini fra culture occidentali e orientali, cosa che Schnyder traspone in dialogo musicale tra temi esotici ed europei nel suo unico groove jazz.

La serata si conclude con il trio in mi bemolle maggiore op.3 di L.v. Beethoven. Il Trio Op. 3 si avvicina alla tradizione del divertimento (sei movimenti che si susseguono liberamente), scelta nella quale si intravede un riferimento al modello mozartiano; ma anche il linguaggio musicale rimane vicino a quello del disinvolto intrattenimento settecentesco: la Musette del Minuetto in un Do minore libero da angosce, il taglio di danza dell'Andante, lo spirito poetico e cantabile dell'Adagio, affine a quello delle Serenate di Haydn, il carattere leggiadro del secondo Minuetto con le tipiche incursioni tzigane nel Trio. Nel Finale, secondo la critica, si avvertono infine i segni di un Beethoven più maturo. Oltre che per il suo valore musicale, il lavoro è storicamente importante in quanto rappresenta la prima pagina dell’autore destinata a un trio d'archi, seguita più tardi dall’op. 8 e 9.

Biglietti ridotti per i soci UniCoop Firenze, bambini e ragazzi dai 18 ai 25 anni, residenti nel Comune di Lucignano

Ingresso gratuito per i bambini fino ai 17 anni, per i disabili e il loro accompagnatore (prenotazione obbligatoria)

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